Il maestro di danza

“Non mi piace chiamarli insegnanti di danza, preferisco maestri. Si, perché l’insegnante ti insegna una tecnica e vuole portarti al raggiungimento di un risultato. Il maestro è altro. Il maestro è dotato di pazienza, aspetta che ogni suo allievo raggiunga il suo massimo risultato con i suoi tempi; il maestro trasmette molto altro oltre ad una tecnica, trasmette una passione, trasmette dei valori che vanno oltre la disciplina praticata dall’allievo e varranno sempre nel corso della sua vita.

Quindi eccoci qui…la vita dei maestri di danza.

Essere un maestro vuol dire svegliarsi durante la notte e cercare disperatamente un foglio e un penna per appuntarsi quella coreografia che hai sognato; vuol dire passare intere giornate a cercare i costumi adatti a quella coreografia e quando pensi di averlo trovato “no aspetta! Nella coreografia c’è quel passaggio che forse con questo vestito non riusciranno a fare” e ricomincia la ricerca. Essere un  maestro di danza vuol dire passare ore a tagliare le musiche per le esibizioni, ore a
preparare il copione per il saggio di fine anno in modo che tutti siano i protagonisti dello spettacolo e poi passare ore a cambiarlo e modificarlo per dare il tempo ai ragazzi di cambiarsi tra un’esibizione e l’altra. Essere un maestro vuol dire entrare a scuola di danza e lasciare fuori dalla porta tutti i problemi o preoccupazioni della giornata; vuol dire mettere l’anima in quella sala; vuol dire sudare durante ogni lezione per far capire bene ai propri allievi come si fa quello o l’altro passo. Essere maestro vuol dire perdonare sempre, senza eccezioni, tutti gli sbagli di ogni allievo; vuol dire dividere il proprio cuore, un pezzetto per ogni bambino o ragazzo che ha nella sua sala. Il maestro li vede crescere, anche in un solo anno vede un cambiamento incredibile in ogni singolo allievo; il maestro fa progetti a lungo termine, e fa programmi per ogni lezione; il maestro ha sempre qualcosa da donare. Essere un maestro vuol dire passare la notte a cucire a mano i costumi per la gara della settimana prossima; il maestro pensa sempre ai suoi allievi “questo video devo farlo vedere ai ragazzi; questo libro devo portarlo in sala; ragazzi guardate questo film a casa, sentite questa canzone”.Il Mestro rinuncia ad altri lavori che gli vengono proposti perchè “come faccio con le lezioni?”. Il Maestro non vuole troppi ringraziamenti…gli basta vedere la gioia dei suoi allievi quando entrano in sala e inizia la lezione, la volontà di provare e riprovare la coreografia finché non viene come l’aveva pensata. Il  Maestro vuole emozionarsi, come ogni anno, al saggio di fine anno quando i suoi allievi dimostrano a tutti quanto hanno imparato durante l’anno e che tutta la fatica delle prove ha portato ad un bellissimo risultato.

Il Maestro non fa tutto questo per sè  ma per i suoi allievi, e non vuole che i suoi allievi facciano tutto questo per lui…vuole che lo facciano per loro stessi.

Così avrà trasmesso loro una passione…così avrà raggiunto il suo scopo.”

 

L’articolo è tratto da: www./ericapicchi.wordpress.com